LE COMPETENZE NECESSARIE DELL’ISTRUTTORE DI DIFESA PERSONALE

Per insegnare difesa personale è sufficiente essere istruttori di arti marziali o di sport da combattimento? Assolutamente no!

Per insegnare autodifesa è necessaria una conoscenza trasversale di più discipline sinergiche.

Scienze del comportamento: possedere una conoscenza di base di questa materia è fondamentale, se non conoscete i segnali o meglio gli indicatori di un possibile attacco, come potete riconoscere e quindi prevenire una situazione di pericolo? L’apparire sicuri. Sappiamo benissimo che l’aggressore sceglie la vittima sulla base di un apparente vulnerabilità, per questo con un addestramento mirato dovrete apparire invulnerabili agli occhi di chi vi osserva.

Gestione delle emozioni. Come potete imparare a difendervi se non siete in grado di gestire la paura? Gli studi dimostrano chiaramente che quando si attiva la paura, un emozione primaria indispensabile alla sopravvivenza, il nostro organismo subisce delle mutazioni a livello biochimico con il risultato che sia a livello cognitivo, sia a livello motorio, perdiamo di efficacia se non ci siamo addestrati a gestirla con degli appositi esercizi.

Comunicazione verbale e non verbale: sia l’aggressione a freddo sia l’aggressione a caldo, nascono dalla comunicazione visiva, ad esempio uno scambio di sguardo prolungato, o verbale. Per questi motivi è necessario imparare e addestrarsi a gestire uno sguardo prolungato o una domanda inaspettata perché sappiamo benissimo che se vi sarete addestrati correttamente non vi farete cogliere di sorpresa, con il rischio in questo caso di agire in modo scorretto e di conseguenza palesarvi come prede appetibili. 

Di contro con un addestramento mirato potrete interrompere l’escalation di violenza evitando di arrivare allo scontro fisico. La battaglia vinta meglio è quella che si ottiene senza combattere.

Preparazione atletica e motoria: un insegnante se non ha fatto studi appositi non è un preparatore atletico. La preparazione fisica che viene fatta fare agli allievi deve essere programmata per le finalità giuste e nella difesa personale bisogna essere allenati a sostenere un’ aggressione di circa un paio di minuti ad una frequenza cardiaca di 115-145 battiti per minuto. pieno.

Purtroppo le statistiche parlano chiaro e ci dicono che il 70% delle aggressioni non avvengono uno contro uno e molte volte durante la colluttazione spunta un’arma. Nella difesa personale l’allievo non desidera combattere e psicologicamente parte già in svantaggio da un punto di vista tattico. Inoltre l’ambiente non è rappresentato da un dojo e il suolo non è un tatami, si è vestiti normalmente, non si indossa un kimono e la cintura, non rappresenta un livello di abilità raggiunto che potrebbe incutere timore nell’ avversario, ma ha la volgare funzione di sorreggere i pantaloni. In più, ad esempio in un locale, gli spazi sono ristretti e si possono facilmente reperire oggetti di uso comune che possono essere utilizzati come armi improvvisate.

Didattica: molti insegnanti insegnano perché sono diventati con il superamento di esami o per meriti sportivi cinture nere. Molti non hanno fatto corsi per diventare istruttori e insegnano ciò che sanno o ciò che funziona a loro senza tenere presente che ogni allievo è diverso dall’altro per fisico, carattere e predisposizioni. Per insegnare bisogna saper fare ma saper fare non è sufficiente per saper insegnare.

L’importanza di allenarsi con un Istruttore Qualificato

Sfatiamo subito un falso mito: a lezione di difesa personale non ci si fa male! O meglio: non ci si dovrebbe far male! Perché la sicurezza dipende dall’istruttore, ecco perché è importante scegliere l’istruttore giusto!

La professionalità dell’istruttore è la miglior garanzia per frequentare corsi di difesa personale in cui al massimo si esce con male ai muscoli addominali e non con lividi o peggio fratture! E chi ribatte dicendo che così non si imparerà mai a difendersi ? Ribattiamo così:

“Per caso per strada ci si riscalda prima di una colluttazione? Si ha il tempo di riscaldare bene tutti i muscoli prima di sferrare un calcio senza il pensiero di uno stiramento o strappo?”… siamo seri: il condizionamento fisico a resistere ai microtraumi inferti dai colpi non passa da esercizi estenuanti in cui all’allievo si chiede di sferrare colpi al partner che esercita i bloccaggi a 360°! In quel caso una cosa è sicura: dolore, lividi, impossibilità ad allenarsi in seguito e disaffezione a quello che è il fine della difesa personale cioè dare a tutti il diritto di conoscere come ci si deve difendere.

Oggi esistono diverse protezioni che se indossate permettono di potersi esercitare senza accusare dolore e, soprattutto, senza dover indossare nei giorni seguenti maniche lunghe per nascondere lividi magari al lavoro o a scuola, passando ancora per “teste calde”.

Esistono altresì metodi di allenamento mirati proprio al condizionamento fisico, metodi che permettono di “abituare” il nostro corpo a sopportare meglio i colpi inferti senza accusare traumi. Anche in questo caso vale quanto scritto all’inizio: solo la professionalità dell’istruttore è in grado di indirizzare gli allenamenti verso questi particolari esercizi.

Un bravo istruttore infatti, prima di far eseguire le tecniche ad alto impatto senza le protezioni, deve essere in grado di creare un percorso formativo per i propri allievi attraverso il quale, giorno dopo giorno, questi possano condizionare il proprio fisico e diventare così abili a fronteggiare nel migliore dei modi un attacco reale.

E ricordate comunque che la difesa personale non insegna ad attaccare l’aggressore ma a prevenire l’aggressione!

3 domande per smascherare i falsi istruttori …..

1. Da chi sei stato formato? Chi è stato il tuo istruttore al corso istruttori?

Esistono pochissime scuole internazionali che possono vantare una relazione diretta con il fondatore Imi Lichtenfeld. Studiate la storia del Krav Maga e chiedete a chi vi si propone come istruttore quanti passaggi ci sono tra lui e il fondatore. Ammesso che sappiano chi è stato Imi Lichtenfeld, spesso il “corso istruttori” viene tenuto da un falso istruttore che, alle volte, è diventato tale solo pochi mesi prima! Noi di A.S.D. Difesa Sicura possiamo vantare la continua collaborazione con Agenzia di sicurezza Italiane e Israeliane.

2. Quanti anni di pratica hai fatto e quanto è durato il tuo corso istruttori?

Il Krav Maga è molto veloce da apprendere, ma 2 o 3 anni di pratica regolare sono il minimo per poter accedere a un corso istruttori, la cui durata non deve essere inferiore alle 180 ore. Noi di A.S.D. Difesa Sicura abbiamo imposto un minimo di 4 anni per accedervi..

3. Cos’altro fai nella vita? Quali altre discipline insegni?

Ci sono ottimi istruttori di Krav Maga che hanno un altro lavoro o che insegnano altre discipline, ma è ovvio che un professionista che insegna Krav Maga e il suo lavoro è operativo nel mondo della sicurezza, può aiutarti nel cammino.
Se insegna altre discipline, attenzione: se è esperto di Fitness, Personal training, probabilmente è il marchettaro con tutti i diplomi, che va benissimo per chi vuol fare un po’ di sport, ma di certo non un professionista della difesa personale.
Se invece insegna Karatè, MMA, sicuramente è più sullo spirito del combattimento: il punto cruciale sta nel capire qual è la sua disciplina prevalente e quanto ha dedicato al Krav. Il rischio è che si tratti di un ottimo karateka o fighter da ring che ha dedicato la propria vita alla sua disciplina e poi si sia interessato un po’ al Krav, continuando a insegnare in realtà la disciplina di provenienza con qualche mossa di Krav qua e là.

I nostri Istruttori collaborano direttamente con Agenzie private di sicurezza sia Italiane che Israeliane.

Partiamo dalle Basi. Pensaci un solo secondo. Diffida dai BUFFONI

Se le risposte non sono soddisfacenti o chiare, lascia perdere e continua a cercare un vero istruttore. Sono la minoranza, ma non sono pochi!

NON FIDARTI DEL MITICO EX OPERATORE SAS, MISTERIOSO ISTRUTTORE PER REPARTI SPECIALI BRASILIANI, L’UNICO CHE CHIAMANO IN TERRITORI CALDI PER RISOLVERE LE GUERRE CIVILI.

Ma secondo voi un “agente segreto” insegna 2 volte a settimana in un corso di difesa personale nella vostra provincia?

Classica frase: “Sono stato nel Mossad, ho lavorato con loro”

Ma veramente, secondo voi un qualsiasi corpo di élite di un qualsiasi esercito mondiale ha bisogno di un istruttore di difesa personale della provincia rurale Italica ?

Classica frase: “Ho insegnato ai corpi speciali in . . . “

Sii esigente! Se mai dovesse capitarti di utilizzare il Krav Maga nella realtà, sarà per salvare la pelle tua o di un tuo caro. In quel momento sarai solo con le tecniche che qualcuno ti ha insegnato: se non sono buone potresti non avere neanche la possibilità di tornare a lamentarti da chi te le ha insegnate.

Chiedi sempre il perché di ogni tecnica e di ogni soluzione. Un vero istruttore ragiona per principi e deve sempre sapere il perché. I falsi istruttori di Krav Maga nel migliore dei casi risponderanno candidamente “perché me l’hanno insegnato così”.


Il Krav Maga non è sport, è un’arma da difesa e come tale deve essere scelta con molta cura.

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