Gestire la crisi

E’ possibile disinnescare rabbia e aggressività con l’ascolto e la comunicazione?

Prima di tutto ricorda sempre che la priorità è quella di garantire la tua sicurezza. Manteniamo le distanze di sicurezza e siamo sempre consapevoli dei nostri limiti.

L’utilizzo della parola e altre forme di comunicazione possono servire per stabilizzare un soggetto alterato nei primi istanti e per ridurre l’intensità delle emozioni in gioco.

Una volta consapevoli del problema, la corretta comunicazione è la prima competenza utile nell’intervento in situazioni di crisi, lo strumento che permette di capire ed essere efficaci.

Qualunque sia il motivo o la circostanza che l’ha portata all’iniziale perdita di controllo, la persona in difficoltà ha sempre bisogno:

  • d’essere trattata con educazione e rispetto
  • d’essere ascoltata e riconosciuta
  • di capire ed essere capita
  • di sentire di contare qualcosa
  • di avere un minimo di controllo della situazione
  • e la certezza che nessuno voglia metterla in trappola

dobbiamo rassicurarla che è possibile superare la sofferenza e la rabbia che prova, senza rinunciare alla propria integrità. Perché fare un seminario sulla gestione del conflitto? – Difesa Sicura Krav Maga (difesa-sicura.it)

Ascolto attivo

Ascolto attivo.

Lo strumento migliore per trasmettere questi messaggi e gestire una crisi si chiama “ascolto attivo”.

E’ un processo a due vie che coinvolge sia l’ascolto che la risposta, insieme alla capacità di fare domande giuste e riassumere le affermazioni dell’altro.

Per prima cosa bisogna sapere cosa “non” dire, se non voglio correre il rischio di passare dall’agitazione all’aggressione:

  • no al silenzio assoluto eccessivamente protratto, ma nemmeno va interrotto l’interlocutore mentre sta parlando.
  • evitiamo le risposte che ricordino una critica, un giudizio o una disapprovazione e nemmeno dei suggerimenti, se non ci sono espressivamente richiesti.

Da ultimo, non cerchiamo mai di sviare dal tema del conflitto, cambiando drasticamente argomento; daremmo solo l’impressione che ciò che è capitato al nostro interlocutore, compresa la sua reazione, non meriti la nostra considerazione.

Le domande devono essere:

  • aperte e mirate a scoprire i motivi della crisi

le domande aperte sono quelle che non prevedono un semplice SI o NO come replica.

Esempio:

Come si sente rispetto al fatto?

Mi racconta cosa pensa sia successo?

Come pensa di gestire la situazione?

Cosa intende con …?

Ogni domanda deve essere accompagnata con un linguaggio del corpo interessato e in sintonia.

SI – Guardarlo

NO – Non guardare in giro, non controllare l’ora, non distrarsi

L’aspetto importante riguarda L’empatia, , che possiamo riassumere in :

  • Capisco i suoi problemi e comprendo come si sente, sono interessato a ciò che mi sta dicendo e non sono qui a giudicare.
  • Posso immaginare quanto fosse importante per lei

Da non dire…..

” Ma sii. Se ne freghi…”

” Non è il caso di prendersela così..”

Escalation:

La prima attenzione va rivolta allo spazio personale

“Confort zone”

IL COLORE DELLA DIFESA – Difesa Sicura Krav Maga (difesa-sicura.it)

Bisogna sempre rispettarla, non cerchiamo di avvicinarci troppo e mai toccarlo.

Quando il cervello registra una situazione di scontro imminente, emerge un riflesso primitivo che prepara il corpo alla lotta o alla fuga:

Si chiama “”Fight or flight response” – La risposta combatti o fuggi.

Il nostro sistema di allarme decide in una frazione di secondo che occorre una maggiore disponibilità di sangue ossigenato ed è per questo che il cuore inizia a pompare velocemente e i polmoni ad immagazzinare più aria.

A sua volta il sistema endocrino mette in circolo adrenalina, scatenando i tremori che partono dalla mano non dominante, per estendersi alla mano dominate quindi alle gambe.

Quando lo sguardo è:

non guarda noi ma attraverso noi
  • Perso nel vuoto, non siamo i benvenuti.

È il segnale di uno stato di realtà alterato.

Chi abbiamo di fronte non sembra guardare noi, ma attraverso noi.

sguardo fisso
  • Sguardo fisso, socchiude gli occhi e ce li punta addosso

Sta mettendo a fuoco e ci informa che abbiamo la sua attenzione. Non è una bella cosa.

Controlliamo la direzione dello sguardo.   

Esempio. Se guardasse una parte del nostro corpo potrebbe meditare dove portare proprio il suo primo colpo. “La rabbia ci aiuta.” – Difesa Sicura Krav Maga (difesa-sicura.it)

Esempio: Lanciare un’occhiata in una certa direzione può svelarci dove vuole fuggire o dove vuole procurarsi un oggetto per offenderci.

Ricorda sempre che qualsiasi elemento presentato va analizzato nel contesto, altrimenti si rischia di fraintendere.

Esempio: Un soggetto può ansimare:

Per problemi respiratori o per sforzi fisici

Riepilogo:

Cosa possiamo fare NOI

  • Rispettare lo spazio personale, non toccarlo
  • Tenere libere le nostre mani, corpo bilanciato
  • Lasciarci e lasciargli una via di fuga
  • Controllare il nostro respiro
  • Mai dare le spalle

Cosa dire e, soprattutto non dire:

  • Tono di voce controllato
  • Non troppo amichevole
  • Poche domande
  • Nessun linguaggio aggressivo
  • Non interrompiamo la conversazione

Per altre informazioni: I Nostri Corsi – Difesa Sicura Krav Maga (difesa-sicura.it)

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