“bullismo”: il fenomeno guardato da vicino

Smettiamo di filmare e capiamo cosa c’è dentro di noi.

I dati forniscono informazioni riguardanti qualsiasi forma di bullismo, sia subito che perpetrato, ma anche dettagli sul consumo di alcolici e droghe, disturbi psicosomatici, le modalità con cui riuscivano a confidarsi e confrontarsi con i loro amici ed infine il sostegno sociale dei loro compagni di classe.

Bullismo tra adolescenti: l’analisi dei dati

I risultati di vari studi hanno evidenziato che i comportamenti e i problemi degli adolescenti sono simili in vari paesi, poiché circa il 9% dei ragazzi e delle ragazze hanno subito ripetutamente attacchi fisici o psicologici da parte di altri studenti. Un altro dato importante che emerge è che gli adolescenti sia maschi che femmine, che sono stati vittime di attacchi sia fisici che verbali da parte dei pari, mostrano gli stessi comportamenti a rischio, come il consumo di alcol e di droghe.

In particolare, le ragazze tendono ad internalizzare i problemi e ad avere problemi sintomatici come mal di stomaco e mal di testa. Inoltre, un fattore sorprendente riguarda il fatto che sia i bulli che le loro vittime mostravano situazioni problematiche nei loro ambienti ( famiglia, scuola, ecc. ), in più entrambi avevano difficoltà a confrontarsi e confidarsi con i loro amici e con i loro compagni di classe, poiché non si sentono supportati a sufficienza.

Come capire se tuo figlio/a è vittima dei bulli

Negli ultimi anni le cronache hanno riportato decine di casi che rappresentano, con tutta probabilità, solo l’iceberg di un fenomeno che sta preoccupando sempre più genitori e insegnanti: il bullismo e cyberbullismo. Storie di adolescenti presi di mira dal branco e che affrontano, il più delle volte da soli, aggressioni e soprusi. Come aiutare i nostri figli se dovessero divenire vittime di bullismo in tutte le sue sfaccettature? Vediamo prima di comprendere cosa si intende per bullismo e come il comportamento dei nostri figli può suggerire se ne siano vittime.

Negli ultimi anni le cronache hanno riportato decine di casi che rappresentano, con tutta probabilità, solo l’iceberg di un fenomeno che sta preoccupando sempre più genitori e insegnanti: il bullismo e cyberbullismo. Storie di adolescenti presi di mira dal branco e che affrontano, il più delle volte da soli, aggressioni e soprusi. Come aiutare i nostri figli se dovessero divenire vittime di bullismo in tutte le sue sfaccettature? Vediamo prima di comprendere cosa si intende per bullismo e come il comportamento dei nostri figli può suggerire se ne siano vittime.

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Cos’è il “Bullismo”

E’ una forma di comportamento violento, di natura sia fisica sia psicologica, oppressivo e umiliante, ripetuta nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l’atto in questione, come bersagli facili e/o incapaci di difendersi .

Il termine è principalmente utilizzato per riferirsi a fenomeni di violenza tipici degli ambienti scolastici e, più in generale, di contesti sociali riservati ai più giovani. Si parla di Cyberbullismo quando questo comportamento viene perpetuato on line.

Questi comportamenti sono sempre più frequenti e si presentano già dai primi anni di scuola, quando i bambini hanno tra i 3 e i 6 anni. Ovviamente il binomio adolescenti e bullismo è riferito al periodo di picco di questi atteggiamenti che si avrà fra i gli 11 e i 17 anni. Per noi il “Bullo” è anche chi riprende con il telefonino la violenza, chi non interviene, chi posta, chi ripubblica…..

La soluzione è combatterlo

È fondamentale, instaurare e mantenere le linee di comunicazione aperte tra genitori e figli. Devono sentirsi liberi di parlare di qualunque problema, dei loro sentimenti o dubbi senza sentirsi giudicati. Devono sentire che all’interno della famiglia troveranno sempre l’aiuto e il sostegno di cui hanno bisogno.

Perché è così importante questa libera comunicazione? Perché i bambini potrebbero vergognarsi o avere paura di raccontare cosa gli sta succedendo. Potrebbero non rendersi nemmeno conto di essere vittime di bullismo. Il coraggio della paura – Difesa Sicura Krav Maga (difesa-sicura.it)

In questo caso l’abilità di un genitore sarà evidente dall’ascoltare ciò che viene detto e soprattutto da ciò che viene taciuto ma che certi comportamenti evidenziano.

Segnali a cui prestare attenzione

Sono molteplici i segnali d’allarme indicanti che qualcosa non va. Naturalmente non è detto che se vostro figlio manifesta uno o più di questi sintomi sia vittima di bullismo. Potrebbe dipendere da altri fattori. L’adolescenza è un periodo delicatissimo che potrebbe presentare molte problematiche. 

Ecco un elenco dei campanelli d’allarme a cui un prestare attenzione:

  • Il bambino torna a casa con abiti, libri o altri oggetti strappati, danneggiati o mancanti.
  • Ha tagli, lividi e graffi inspiegabili.
  • Ha pochi amici, se non nessuno, con cui trascorre il tempo.
  • Sembra aver paura di andare a scuola o di partecipare ad attività organizzate con gli altri studenti.
  • Trova scuse per non andare a scuola.
  • Ha perso interesse per le attività scolastiche e improvvisamente inizia ad andare male a scuola.
  • Al ritorno da scuola appare triste, lunatico o depresso.
  • Si lamenta frequentemente di mal di testa, mal di stomaco.
  • Ha difficoltà a dormire o fa spesso brutti sogni.
  • Sperimenta una perdita di appetito.
  • Appare ansioso e senza autostima.

Proteggere e aumentare l’autostima.

La prima cosa da fare è parlare. Probabilmente non basterà chiedergli: ‘sei vittima di bullismo?’ Potreste provare a tastare il terreno chiedendo se sa cosa è il bullismo e se nella sua scuola c’è qualcuno che si comporta come un bullo.

È importante non aggredirgli e non giudicarli. Partite dal presupposto che siete dalla stessa parte. Condividete le vostre preoccupazioni. Probabilmente insieme riuscirete a fare molto. Da anni aiutiamo le persone nel far accrescere l’autostima, con i nostri corsi si entra a far parte di un gruppo, ci si confronta, non siamo più soli. La difesa personale in Difesa Sicura è quella che ti salva dal pericolo. Quando la mente va in tilt, e l’unica ancora di salvezza è governare il nostro istinto atavico. In difesa sicura non si reagisce pensando, ma d’istinto. Questo metodo cambia l’atteggiamento psicologico e accresce l’autostima.

Per concludere riportiamo una stupenda canzone di Chadia per immergerci nella realtà del bullismo. Riportiamo uno stralcio per sottolineare e far capire cosa si prova:

il corridoio della scuola era una tortura
mi hanno chiamato povera e fischiando
in branco ma da soli poi piango
e mi devono soldi e rispetto
mi guardo gonfiando il petto allo specchio

…. Devi soltanto sembrare te stessa
né una regina né una principessa
solo chi non ti ama ti vuole diversa
perché tu sei bella così, bella così
sarà così per sempre dalla prima volta
ti pagheranno caro tanto chi disprezza compra…

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